mercoledì 21 marzo 2012

Lançon de Provence - CANAL DE LA DURANCE- 1963-1964

Un piccolo villaggio su una collina nella Provenza di Alfonse Daudet, vicino alla spiaggia di FOS SUR MER (prima dell'arrivo delle raffinerie di petrolio era  una lunghissima spiaggia) e a Ste Marie de la Mer (dove spesso si radunava il popolo gitano, suonavano e ballavano flamenco sulla spiaggia di giorno e di  notte), vicino alla Camargue, alle Gorges du Verdon. Ricordo pure il vento Mistral che non dava tregua.


Andavo al liceo l'Empéri  di Salon che aveva molte aule e la sala di ginnastica nel castello del IX secolo, che era pure un museo. Nel cortile della scuola/castello su un grande palco di legno si esercitavano spesso ballerini della Compagnia Armand (Maurice ) Béjart e grandi concertisti in vista degli spettacoli serali estivi organizzati a Salon de Provence. Era anche la città di Nostradamus e fu visitata da re e regine.
Per scendere dalla collina dove si trovava il liceo, c'era una scorciatoia, una lunga discesa stretta con un rigolo in mezzo dove le persone del Nord Africa (quasi tutti algerini) che abitavano il quartiere scaricavano le acque sporche delle loro case. Ricordo le donne con questi stupendi vestiti variopinti, che cercavano di nascondere con un velo i visi decorati  e tatuati con henné, i capelli tinti con henné, portavano gioielli di oro (grandi orecchini e anelli al naso) e c'erano tanti bambini piccoli e galline che correvano dappertutto, ricordo gli odori cattivi della strada che si mescolavano con gli odori speziati dei cibi cotti dalle mamme algerine, tanto cuscus con carne di agnello e verdure, la musica araba faceva da sfondo ad una strada molto pittoresca ed animata.
Ci sconsigliavano di prendere questa scorciatoia, in realtà di giorno per noi della scuola non c'era alcun pericolo, dovevi stare solo attento a dove camminavi, ma era un quartiere  così esotico e pieno di gioia di vivere che era irresistibile. Ci sono passata vent'anni dopo, ho visto con tristezza le vecchie case in rovina, vicino alla casa di Nostradamus. Chissà se vent'anni dopo ancora hanno restaurato il quartiere.

Tutti i tetti che si vedono intorno al Castello facevano parte del quartier algérien



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